Vasco Rossi “poco dottore e molto sorriso” per un giorno con i piccoli pazienti del Rizzoli

Bologna, 15 ottobre 2025 – Vasco Rossi, un dottore del sorriso, “poco dottore, molto sorriso”. Un impegno che dura 30 anni quello del Blasco, che dal 1995 ‘è ancora qua, ‘eh già’ (citando il brano del rocker di Zocca uscito nel 2011) a supportare l’associazione Ansabbio e i bambini ricoverati al Rizzoli.

La visita del Kom è parte della ‘star therapy’, ideata dal ‘dottor sorpresa’ Dario Cirrone, che ha come obiettivo quello di rendere migliore il ricovero ospedaliero dei pazienti più piccoli, regalando loro un incontro importante, come quello con le star della musica. "Da anni mi piace fare questa cosa, che porta ai bimbi un sorriso e li aiuta a pensare ad altro rispetto alla loro malattia”, commenta il Blasco.
Vasco anche quest’anno si è recato presso quelle corsie portando con sé, e per tutti, diversi gadget da lui stesso autografati, tra cui magliette, zaini e cappellini. L’artista è da tre decenni ambasciator fedele del progetto di Cirrone. "Per me Vasco è un modello che spero possa ispirare anche le nuove generazioni di artisti – racconta -. Portare un sorriso nelle corsie degli ospedali è difficile ma lo è ancora di più quando le corsie sono quelle dei reparti pediatrici di lungo degenza. Non è un salvavita, ma per me il sorriso di un bambino è la cosa più grande che ci possa essere perché un bambino è di tutti”, spiega Cirrone.
L’atrio dell’ospedale è pieno di fan, medici e amici del rocker. Molti vogliono salutare Vasco Rossi e lui ricambia con sorriso o un saluto. Ad accogliere Vasco, oltre a Cirrone, è il direttore generale del Rizzoli Andrea Rossi, che dopo aver salutato la Star a nome di tutto l’ospedale ha ‘scortato’ l’artista dagli ‘ansabbiotti’, nei reparti di oncologia e pediatria, dove ad attenderlo oltre i bambini ospedalizzati e le loro famiglie ci saranno i direttori e le capo sale dei reparti.
Ad ogni bambino ricoverato Vasco ha donato zaini, t-shirt e cartoline personalizzati autografate, con l’augurio di buona guarigione e di una buona vita. “La ‘star therapy’, ovviamente, non vuole sostituirsi alla medicina tradizionale, perché agisce come un prezioso supporto psicologico, facendo in modo che un luogo di cura si trasformi, per un attimo, in un luogo di passaggio verso la guarigione”, conclude Cirrone.
İl Resto Del Carlino